venerdì 29 gennaio 2010

Ecco la McLaren MP4-25. L'arma 2010 di Button e Hamilton












NEWBURY (Gran Bretagna), 29 gennaio 2010 - Se questa nuova McLaren, stamane ha stupito per la pinna (o vela), che si ricollega all'alettone posteriore, soluzione che altri non è se non una delle tantissime intuizioni introdotte dal "Mago" Newey sulle sue Red Bull. Che cosa faranno gli altri proggettisti di veramente stupefacente? Ho letto che, le fiancate digradanti di questa MP4 sono motivo di ulteriore meraviglia. Diciamo piuttosto che sono una ulteriore scopiazzatura delle idee di Adrian il "Mago". Ieri, sulla nuova Ferrari F1 per il 2010 ( la F10), abbiamo notato il muso alto e le due "corna" sul telaio. Altre soluzioni di derivazione Red Bull-Toro Rosso. E' chiaro che ciò che conta è la competitività di macchine e piloti, ma di veramente nuovo ormai si vede poco nelle monoposto.
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Alla Vodafone McLaren sono stati tolti i veli dalla MP4-25, terminata di assemblare solo la notte precedente. Chiaramente, la parte più interessante (e segreta), è quella che nè McLaren, nè Ferrari, nè MercedesGP, nè Red Bull... sveleranno alla presentazione. Si, stiamo parlando della interpretazione 2010 del "fondo col buco". Si parla già di FURBETTI, di soluzioni che vanno oltre la lettura esatta del regolamento tecnico.
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IL MIO COMMENTO:
Semplicemente, se fosse stato tolto lo scalino sottoscocca (5 cm. + 1 di usura - in legno - soluzione introdotta dopo la morte di Senna, per ridurre le prestazioni limitando l'effetto suolo, invece di ridurre l'incidenza del "carico" sulle ali), e fosse stata dichiarata "zona libera" dalla tangente interna alle ruote posteriori a quella esterna, (cioè se si fosse tornati al "fondo piatto" come era nei bellissimi anni '80), avremmo avuto meno "zone grige", meno FURBATE e magari più sorpassi. Già si parla di abolizione dei "buchi sul fondo" per il 2011... Bel raffazzonamento, per una F1 da politicanti!
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Giovanni BonarRIGO
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giovedì 28 gennaio 2010

Ecco la nuova Ferrari F1. Si chiamerà F10. Un caccia!















Ecco la nuova Ferrari per il mondiale 2010 si chiamera "F10". F10, proprio come il caccia da combattimento, ma personalmente, io avrei ripreso la fortunatissima denominazione (F2010), dell'era Schumacher. Prima nella presentazione e, (si spera) anche prima in pista. Ad un colpo d'occhio sommario, a colpire sono principalmente i colori del nuovo sponsor Santander, (che ha colorato quasi interamente di bianco le ali ed i deflettori), e la parte superiore della scocca, che ripete la moda (che certamente sarà generalizzata nel parco F1 del 2010), lanciata dalla Red Bull nella scorsa stagione, delle due protuberanze sul telaio. Insomma, una F1 che (esteticamente) a grandi linee, poco si discosta dalla precedente, che non fu certo un fulmine di guerra. Speriamo bene!
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A parte le gomme anteriori più strette per regolamento e l'assenza dei copricerchi aerodinamici (vietati per regolamento), come molti tifosi sapranno, le differenze tecniche saranno pricipalmente nella capienza del serbatoio del carburante, di cubatura doppia per l'assenza dei rifornimenti in gara. Passo più lungo, scocca più larga, radiatori più stretti e allungati all'interno delle pance. Siamo certi, che Felipe Massa e il nuovo arrivato, il due volte Campione del Mondo Fernando Alonso, per la prima gara godranno di importanti affinamenti aerodinamici che (come al solito, per non scoprire le carte di fronte alla concorrenza), non sono stati montati alla presentazione.
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Doppio diffusore col "buco" per tutti, assenza del Kers, peso minimo della vettura portato da 605 a 620 kg. Questa volta non ci sarano scuse, e molta della competitività, la "Rossa" dovrà verificarla contro i due Top Team motorizzati Mercedes. Contro l'ex Schumacher, ma non è da sottovalurare nemmeno Hamilton (su McLaren), il neo compagno Button e lo stesso Rosberg sulla gemella Mercedes GP. Quest'anno, conterà il carico aerodimamico, ma altrettanto importante sarà il consumo omogeneo delle gomme e la "sete" dei motori. Infatti, propulsori parchi nei consumi (si parla di 2 Km con un litro la stagione scorsa), potranno permettersi di imbarcare meno carburante e quindi meno chili a bordo al via.

Alla Ferrari ed ai suoi piloti, io e tutti ferraristi del mondo, facciamo immensi auguri. E che vinca lo sport, non la politica.
Giovanni BonaRIGO
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sabato 23 gennaio 2010

6 FEBBRAIO. GRAN GALA' RALLY AL SAN DOMENICO DI TAORMINA

A lato, Angelo Sticchi Damiani e Daniele Settimo
Messina – Ancora una volta è stata scelta la Sicilia, e in particolare Taormina, per l’assegnazione dei riconoscimenti, e relativa premiazione, nello sport dell’automobilismo, settore rally. La cerimonia, battezzata “Gran Galà Rally 2009” si svolgerà sabato 6 febbraio alle 19.30 nel salone dell'hotel San Domenico Palace, a Taormina. Si tratta di un momento d’incontro, ma anche di riflessione, tra i vertici della Csai e i licenziati di tutta Italia. Alla cerimonia di premiazione presenzieranno il presidente di Aci-Csai Angelo Sticchi Damiani, il segretario generale Marco Ferrari, Daniele Settimo (di S.Teresa di Riva), componente del Comitato Esecutivo e presidente della Commissione selezionatrice per il Supercorso federale settore Rally 2010 e tutti i vertici della Federazione Automobilistica Italiana (Aci-Csai). Nel corso della serata saranno consegnati riconoscimenti ai vincitori dei Trofei e delle Coppe Csai di categoria, dal Trofeo Rally Asfalto al Trofeo Rally Terra, dalla Coppa Italia Rallies ai combattuti Challenge di Zona, che hanno brillantemente animato la stagione agonistica 2009.

Tra i premiati Elwis Chentre e la Peugeot, vincitori dei Trofei Nazionali Rallies Asfalto Conduttori e Costruttori, e Claudio De Cecco, vincitore della Coppa Italia Rallies. Nel campionato della Coppa Italia Rallies saranno fregiati con la coccarda tricolore anche degli equipaggi messinesi. Si tratta della coppia Alessio Pandolfino e Mario Carbonaro vincitrice su Peugeot 106 Rallye della Classe AO (cc.1150) e dominatrice, anche, del Trofeo Under 23. L’equipaggio messinese è uno dei più giovani che ha preso parte alle finali di Coppa Italia, dimostrando grinta e determinazione nelle varie fasi del campionato. Nel corso della serata saranno premiati anche Salvatore Armaleo e la figlia Claudia, primi assoluti nella classe A6, al volante di una competitiva Peugeot 106. Con la stessa macchina ha conquistato la vittoria nel Challenge 8° Zona (Sicilia), Andrea Nucita di S.Teresa di Riva, navigato da Antonio Pittella. Sia Alessio Pandolfino come Andrea Nucita sono due giovanissimi piloti del Messinese che si sono fatti onore nel corso del campionato 2009. Due promesse che, insieme ad Ettore Caranna di Brolo (impegnato al momento al Rally di Montercarlo), fanno onore all’automobilismo peloritano.
da sito gazzettajonica
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mercoledì 6 gennaio 2010

Cento piloti Top della storia. E' giusto accomunare la F1 al Rally ed ai prototipi?
















Sul n° 51/52 di AS del 22 dicembre 2009, è stata stilata una classifica-minestrone, che vorrebbe raccogliere i CENTO migliori piloti dell'intera storia del motorismo delle quattro ruote.
Chiarisco subito, che ho delle serie perplessità sulla classifica di AS.
Chiaramente, la testata bolognese ha voluto realizzare un "articolo provocazione" (mischiando epoche distanti anni luce, equiparando motori atmosferici e Turbo da 1500 CV, monoposto "sigari" e "monoposto con le minigonne", sfide di velocità su pista e sulle strade di paese, su prototipi tipo Delta S4 e su vetture provenienti dalla serie come la Delta 4WD), invitando i propri lettori a controbattere via E-Mail. Sul numero 1-2010, che uscirà nelle edicole di Bologna (fino a Roma il 12 Gennaio, e nel resto d'Italia il 14 e oltre), noteremo solo alcune delle tantissime repliche alla provocazione. Il sottoscritto, (scusandosi per aver tralasciato di nominare immensi talenti del presente e del passato), modestamente accennandovi su pochi punti come la pensa, invita chi leggerà questo post a commentare il proprio ragionamento:

AYRTON SENNA
Intelliggente la scelta di porre quale numero UNO di tutti i tempi, il compione Ayrton Senna (in F1 dal 1984 al 1994). Indiscutibile il suo valore, la sua naturale propensione alla velocità, la sua meticolosità nella messa a punto della monoposto, il suo carisma fra la gente e persino la sua propensione a imporre la sua leadership anche all'interno del team, conscio dell'importanza anche politica di un corridore.
Si dice che il valore di un pilota lo si può rilevare soprattutto dal confronto che egli stesso ha dovuto sostenere con i suoi contemporanei, ebbene Ayrton ha avuto avversari del calibro di Nelson Piquet, di Nigel Mansell e Alain Prost. Solo per raccontarvi del dualismo fra Senna ed il "Professor" Prost ci vorrebbero giorni interi, libri, videoteche. Magic Senna è stato indiscutibilmente un Grande, ma persino lui, è corretto confrontarlo con piloti di epoche e categorie differenti?

MICHAEL SCHUMACHER
Il tedesco di Kerpen, che AS posiziona al secondo posto della graduatoria di tutti i tempi (e perchè non al primo, se si leggono i suoi sette titoli mondiali in F1?), in effetti non vinse mai la sfida con Ayrton nelle poche occasioni in cui (giovanissimo) ebbe modo di confrontarvicisi. Per lunghi anni, Michael ebbe Senna quale obbiettivo e poi, puntò al Campionissimo degli anni '50, Juan Manuel Fangio quale suo punto di riferimento più alto. I cinque titoli dell'argentino Fangio apparivano irraggiungibili, molti ancora oggi respingono comunque il parallelo per una miriade di fattori, vedi il coefficiente di rischio dei "sigari" di lamiera e tubi d'acciaio degli anni '50. Piloti che correvano indossando caschetti in cuoio e maglittine di cotone con il corpo fuori dall'abitacolo a trecento all'ora, confrontati con altri che hanno "indossato" scocche in fibra di carbonio anche un paio di decenni fa, per non parlare dei recenti test che devono sostenere le stesse scocche ed i caschi integrali oggi.

IL CUORE DA CORSA DICE NIGEL MANSELL E GILLES VILLENEUVE
Prima di celebrare altri plurititolati, piloti della F1 dei record delle statistiche, fermiamoci un attimo a individuare la grandezza ed l'immenso coraggio (che oggi verrebbe sanzionato), del canadese Gilles Villeneuve
, (che - amato da Enzo Ferrari come un figlio - fu definito l'aviatore per i suoi plurimi incidenti, ma che mai si arrese e lottò fino al tragico epilogo che gli costò la vita a Zolder), che esula dal confronto dei numeri in favore di una genuina follia che lo accomunò semmai al britannico Nigel Mansell, forte e fragile ma comunque eroe di due Mondi (fu anche campione della Cart americana al debutto), e tuttavia conseguì un solo titolo in F1. Che dire poi, dell'incommensurabile velocità e fragilità di Stirling Moss, quest'ultimo, confrontatosi ad altissimo livello a bordo di vetture non al top, non vinse mai un titolo, ma chi lo ricorda, sa definirlo un Grandissimo.

NIKI LAUDA
Saltando fra i 100 Top, notiamo l'ottimo Niki Lauda
(in F1 dal 1971 al 1985), sopravanzato pur giustamente da assi del passato quali Jeckie Stewart e Stirling Moss. Definito "il cervello", l'austriaco fu (fino ad adesso) l'unico pilota che visse due carrire distinte nella massima formula, conseguendo titoli mondiali sia nella prima che nella seconda. Dopo due anni di riposo, (che per molti avrebbe dovuto essere ritiro), Lauda si presenta al GP del Brasile su McLaren e nel 1984 vince il suo terzo titolo, dopo i due in Ferrari. Forse, Schumacher, tornando a 41 anni in questo 2010, a gareggiare su Mercedes contro ragazzini che gli potrebbero essere figli, pensa di battere anche il record di Lauda?
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KIMI RAIKKONEN
In classifica 23°, è pur sempre il pilota che venne dalla McLaren delle rotture meccaniche a raffica e che in Ferrari vinse al primo colpo
, pur favorito dal Karakiri Hamilton-Alonso. Velocissimo almeno quanto Felipe Massa, anche a bordo di un bidone quale la F60, il taciturno Kimi, avrebbe potuto raccogliere molto di più. Fra poco lo vedremo tentare la carriera dei Rally, lontano dai clamori e dallo stress di una Formula Uno che da tanto spazio al contorno dei VIP e che ha ridotto il ruolo dei piloti a delle umili comparse.
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NELSON PIQUET
Erano già altri tempi quelli dello stratega Piquet senior,
del tutto diverso da Raikkonen nel carattere, ma anche dal figlio. Strafottente, donnaiolo, ingiurioso, (ricordiamo che definì "porco" il rivale Mansell e "frocio" il conterraneo Senna), per meriti suoi ed anche delle potenti monoposto che guidò, nonchè sfruttando la posizione elitaria aveva nei team per i quali pilotava, Nelson raggiunse il non trascurabile bottino di tre titoli mondiali (due con la Brabham ed uno con la Williams). Tuttavia, bene ha fatto AS, a porlo sietro un Jhon Surtees (in F1 dal 1960 al 1972), che rappresenta l'unico pilota della storia ad aver vinto sulle due e sulle quattro ruote al Top delle categorie.
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LEWIS HAMILTON
Beh! vedere il giovane campione Hamilton, pupillo di Ron, issato alla 18a posizione di tutti i tempi, mi sembra che lo si faccia più sull'onda della fiducia che altro. Indubbie le doti velocistiche di Lewis, con un bel po' di cattiveria, caratteristica quest'ultima, che fece saltare i nervi perfino ad un granitico Alonso. Nell'attesa di un nuovo incontro-scontro col neo campione Button, gli elementi fin ora raccolti non a porlo così in alto. Discorso che vale anche per il 29° posto del grintosissimo e giovanissimo Vettel, che ha pur sempre buttato via un titolo per mancanza di tattica sua e del team Red Bull.

SI POSSONO REALIZZARE CLASSIFICHE MINESTRONE?
Infine, nella veloce disamina del "mondo" delle corse su quattro ruote, ritengo che nessuno possa mischiare (oltre che epoche differenti) addirittura categorie differenti (Rally con F1 e Prototipi Sport ecc.), estraendone classifiche-minestrone. Un tempo i piloti della F1 vincevano contemporaneamente in tante altre categorie altrettanto conosciute e valide. Oggi, e da ormai parecchio tempo, non più. Sebastian Loeb, (che non ha sfigurato nei prototipi), in F1 che figura farebbe? Eppure, troviamo il pluricampione dei Rally al 24° posto, quando avrebbe dovuto essere inserito in una classifica apposita, semmai assieme a Walter Rohrl, piuttosto che a Henri Toivonen o Carlos Sainz o Miki Biasion (così, inabbissato al 99°), piuttosto che ritrovare tutti questi mischiati a gente storica come Froilan Gonzalez (34°) antesignano dell'intera storia delle monoposto per aver consegiuto la prima vittoria in assoluto su Ferrari F1.
Giovanni BonarRIGO
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