martedì 20 ottobre 2009

F1 2010. I pericoli delle regole da modificare

ZAVORRE SUL "MUSO". UN GRAVE PERICOLO
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Quest'anno, con la (re)introduzione delle gomm slick, (considerata la perdita di carico) si è cercato di sfrutta appieno l'mpronta aterra dei pneumatici. Anzi, considerando la larghezza quasi uguale delle anteriori con le posteriori, si è cercato (grazie all'ampio uso della zavorra), di spostare i pesi all'avantreno. Tutti i team lo hanno fatto, in particolare la Toyota ha addirittura realizzato dei musetti ad oc, di pesi differenti da abbinare ad assetti specifici. Il pericolo costituito dai panetti di tungsteno -posti nel fondo scalinato- che costituiscono la zavorra delle F1, sulla Toyota è amplificato, infatti, la Casa giapponese ha avuto la meravigliosa idea di sistemazione di "un vero e proprio profilo in metallo che sostituisce la fibra di carbonio nella zona neutra dell'ala anteriore". La zona centrale dell'ala, che da quest'anno impedisce di realizzare i cosidetti "profili a cucchiaio", essendo un pezzo di tungsteno da 4 - 5 chili, in occasione del botto di Glock contro le barrire ha letteralmente sfondato la scocca della monoposto ed entrando nell'abitacolo ha provocato un ampio taglio su una gamba del pilota tedesco.

Pensando all'incidente di Felipe Massa, viene da chiedersi, se una molla del peso di nemmeno ottocento grammi, a rischiato di uccidere il pilota prima ancora del crasc, cosa potrebbe creare una "lama" di cinque chili? Già si parla di messa al bando della zavorra in parti delicate come il muso delle macchine, considerando anche la minore necessità di trasferire peso all'avantreno per la riduzione della larghezza dei pneumatici anteriori (meno 2,5 cm. per gomma), con conseguente spostamento al retrotreno della zavorra.

Come tutti gli appassionati sanno, il prossimo anno in F1 saranno aboliti i rifornimenti e dunque, (come ai tempi dell'incidente di Gerhard Berger sulla Ferrari, ricodate le fiamme di Imola?), si tornerà a correre con serbatoi di dimensioni generose (circa 190 litri), utili a disputare l'intera distanza del GP. Pensando al fuoco ai box ai tempi della Benetton di Verstappen, o per venire ai giorni nostri del tubo tranciato e dei meccanici messi sotto da Massa a Singapore l'anno scorso o alla simile performance di Kovalainen proprio nel recente GP di Interlagos, dove perdipiù una vampata di fuoco ha avvolto l'incolpevole Raikkonen che sopraggiungeva, viene da pensare che i rifornimenti non siano una soluzione se non un'incognita: "ci sarà una collisione? ci sarà fuoco?". E' pur vero che di più, i rifornimenti hanno rappresentato in questi ultimi anni un'occasione di sorpasso ai box che ha mortificato lo spettacolo in pista, ma anche così... ci saranno più sorpassi? Boh!

Perchè vi ho parlato di rifornimenti? Perchè, con una monoposto che peserà nel 2010 non più 605 ma 620 chili, e con una cisterna di esplosivo da portarsi alle spalle, disporre di gomme anche più strette del passato (e poca deportanza), non sarà il massimo a trecento all'ora. L'deale sarebbe stato di recuperare al retrotreno la sezione a terra tolta alle gomme davanti. In questo modo, ancora di più, le zavorre sarebbe necessario sistemarle dietro e l'equilibrio globale delle macchine ne gioverebbe.

L'ala anteriore è un tallone d'Achille. Ne sa qualcosa Raikkonen, che avendo fatto in Brasile un'ottima partenza, (era ormai affiancato al secondo Webber), si è visto sportellare dall'australiano che con fine astuzia gli ha toccato con la gomma lo spicolo dell'ala davanti. Addirittura, un alettone largo quanto la monoposto (180 cm.), in sterzata sporge lateralmente. Come lo stesso Kubica sentenziò l'anno scorso, "nel 2009 ci sarà uno spezzatino di ali al via". Cosa fare, cari superingegneri? Ridurre nuovamente la larghezza? Si pederebbe ulteriore carico proprio nella zona dove si ritiene sia meno disturbato dai flussi di chi è davanti.

E torniamo alle gomme, anzi alle carreggiate. Si è passati via via dai due metri all'attuale metro e ottanta... (qualcuno, aveva pensato che "più strette si superano meglio" ma non è servito a granchè), allora? Senza volerci issare a tecnici perchè non lo siamo se non umili ma reiterati tifosi e, semmai geometri per l'edilizia civile, riteniamo di poter proporre una larghezza di CENTONOVANTA CENTIMETRI, che, oltre a risolvere il problema ala troppo esposta, armonizzarebbe le monoposto che il prossimo anno diverranno (colpa dei superserbatoi) ancora più lunghe, ed aggiungerebbe quel grip meccanico che (come si è visto), è da preferisi a quello critico offerto dalle appendici aerodinamiche.
Alla prossima puntata.
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