sabato 2 maggio 2009

F1. Mosley farebbe a meno della Ferrari. E' pazzo?

Formula Uno a 44,4 milioni di euro, pro e contro.

IL MIO COMMENTO: Già quest'anno la crisi mondiale ha fatto saltare tanti equilibri in F1. L'abbandono della Honda, è stato un fulmine a ciel sereno. Poi, in extremis, dalle sue ceneri ecco rinascere come la Fenice una BrawnGP. Mettiamoci anche l'interpretazione raffazzonata delle regole sui diffusori posteriori delle monoposto ed ecco che la frittata è fatta. La Ferrari affonda nella polvere del fondo classifica, mentre i team col super diffusore sono competitivi in pista e vincenti anche di fronte alla commisione FIA. Ma questo lo sapete tutti. Cosa sta accadendo in F1? Quindi, la F1 per salvare la barracca, (e non perdere altri team), sarebbe anche pronta a fare a meno della Ferrari? Max Mosley è dunque diventato pazzo, oppure, dietro le sue affermazioni c'è un preciso progetto architettato in complicità con Eccletone?

Una FORMULA UNO a QUARANTAQUATTRO milioni di euro, sarebbe come dire spendere un decimo di quella di adesso, seppure gli stipendi dei piloti e quant'altro sarebbero esclusi dal budget totale. Da quanto potete leggere sotto, i team che accetteranno di aderire per la stagione 2010 al "Budget Cup", saranno concesse molteplici libertà sulla monoposto e sull'utilizzo delle gallerie del vento. Per i Grandi Team
(diciamo) ribelli, (e voglio vedere cosa decideranno in tal proposito McLaren e Mercedes, BMW, Renault e Toyota, in primis), la regole rimarrebbero quelle attuali. Potranno spendere quanto oggi, ma (in pratica), rischiando di non lottare neanche per il Mondiale.

In definitiva: Max Mosley, grazie alla crisi, si è trasformato nel nuovo Robin Hood. Toglierà ai ricchi per dare ai poveri? Posto che, se la Ferrari facesse i bagagli per andare (mettiamo caso) alla "24 ore di Le Mans", (cosa su cui ho i miei leggittimi dubbi, in quanto una biposto competitiva ed un team -per la gara madre di tutte le 24 ore- che si rispetti non lo si crea un pochi mesi ormai), la F1 perderebbe molti dei suoi tifosi. Quali sarebbero invece i vantaggi? Prima di tutto, acquisire nuovi team, portando a 26 il numero delle monoposto ammesse ai nastri di partenza. Il secondo obbiettivo è di impedire che altri (es. Toyota e Renault), abbandonino. Vista da fuori, questa situazioni è molto ingarbugliata e strana. Vabbè, negli anni '90, hanno corso insiame le ex formula 3000 con le monoposto turbo, e tanti altri casi ci sarebbero... ma si arriverà ad un accordo fra Case costruttrici e FIA, oppure questa è la volta buona che si arriverà ad una scissione e nascerà una Formula alternativa?

Una nota sul "chi vince più GP, vince il Mondiale: Non sono daccordo, perchè, basterebbe un team che inizia
(come quest'anno la BrownGP), in pompa magna il Mondiale, e... a metà campionato si potrebbe essere già chiuso il discorso piloti. Infinitamente meglio, invece, sarebbe stato dare due punti in più a chi vince, e uno al detentore della pole.

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LONDRA (Inghilterra), 2 maggio 2009 - Max Mosley risponde a stretto giro di posta a Luca Montezemolo. Il presidente della Fia, che mercoledì ha introdotto il tetto di spesa per la F.1 del 2010 scontentando soprattutto la Ferrari, ha replicato al presidente del Cavallino che in una missiva ha pesantemente criticato il provvedimento che a suo dire produrrà come risultato un campionato "fondamentalmente ingiusto e forse anche parziale". "Io spero invece - ha scritto Mosley a Montezemolo - che la Ferrari sia capofila nell'accettare il meccanismo del tetto di spesa, consentendo così ai suoi ingegneri di mettersi al lavoro e ai suoi azionisti di conservare il loro denaro".

CRISI - Mosley in particolare ha voluto ricordare il contesto economico internazionale in cui è maturata questa scelta: "Siamo in una situazione senza precedenti - ha scritto citando anche dichiarazioni di Sergio Marchionne, ad Fiat - l'industria dell'auto e la finanza sono due delle principali risorse degli introiti della F.1. Entrambe sono ora in seria difficoltà. Non possiamo sederci e aspettare, sperando che non accada nulla di brutto. Un costruttore (la Honda; n.d.r.) lo abbiamo già perso e malgrado le mie ripetute richieste nessun costruttore ci ha fornito un impegno legalmente vincolante che sottindenda che continuerà in F.1".

SPESE - "L'attuale livello di spesa - ha proseguito Mosley - è insostenibile, potremmo perdere un altro costruttore in ogni momento. Per ridurre il rischio di un collasso della F.1 dobbiamo consentire ad altri di entrare in F.1 e ridurre i costi drasticamente. È una questione della massima urgenza". Il tetto di spesa consentirebbe a chi vi aderisse, diventando un Cost Regulated Team, V8 non solo illimitati ma con un regime di rotazione libero, kers da 120 kW (anziché 60) applicabile pure sulle ruote anteriori, possibilità di ricorrere alla trazione integrale, ali mobili (l’incidenza di quella anteriore sarà incrementata da 6° a 10° e i piloti potranno modificarla quando vorranno), nessuna restrizione chilometrica nei test invernali e nell’uso della galleria del vento. Montezemolo aveva espresso Mosley per iscritto riserve e lamentele spiegando di essere preoccupato dall'introduzione di un tetto dei costi "principalmente per le difficoltà tecniche a verificare che esso venga rispettato. E inoltre ogni controversia relativa al suo rispetto lederebbe l'immagine della F.1 e potrebbe seriamente danneggiare i team coinvolti".

NOTA FERRARI - Nella serata di ieri la Ferrari aveva ribadito dal proprio sito le sue posizioni sull'argomento: "In merito al futuro della F.1, la Ferrari ribadisce il suo forte impegno e senso di responsabilità per mantenere intatti i valori di questo sport - premette la casa di Maranello - unica squadra ad aver partecipato ininterrottamente a tutte le edizioni del campionato dal 1950 ad oggi, la Ferrari è convinta che questa disciplina debba conservare le sue caratteristiche di ricerca avanzata e di competizione tecnologica e sportiva fra i suoi concorrenti. Insieme a tutti team all'interno della Fota è stata da tempo condivisa la necessità di una sostanziale riduzione dei costi già da quest'anno, l'indispensabilità di una stabilità regolamentare e di un riequilibrio graduale fra costi e ricavi nell'arco dei prossimi due/tre anni. Tutto ciò al fine di permettere agli attuali protagonisti di restare in questa competizione e di favorire l'ingresso di nuove squadre".

SENZA LA FERRARI - In un'intervista al Financial Times di oggi Mosley ha poi rincarato sottolineando che "lo sport potrebbe sopravvivere senza la Ferrari anche se sarebbe molto triste. Se un team va dai suoi dirigenti e dice 'Voglio fare la guerra alla Fia perché voglio poter spendere 100 milioni di sterline in più di quanto la Fia vuole farmi spendere, credo e spero che i dirigenti dicano 'Perché non potete spendere 40 milioni di sterline se gli altri team possono farlo?'". "C'è poco margine per negoziare - ha ribadito Mosley - il tetto è qui per rimanere. C'è spazio per discutere: potrebbe salire o scendere nel 2011. Se l'economia si riprende, diciamo nel 2014, potrebbe aumentare. Ma abbiamo perso la Honda e il vero colpo arriverà quando bisognerá rinnovare gli attuali contratti di sponsorizzazione".
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