Fra le strampalate idee di Max Mosley per la F1 del 2010, (liberalizzazione del regime di rotazione, ala anteriore totalmente mobile, kers dalla potenza e durata d'impiego al giro doppie, ecc...), allo scopo di rendere ancora più appetibile l'ingresso di piccoli Team, (stiamo parlando del famoso Budget Cup a 44,4 miloni di euro), c'è la reintroduzione della trazione integrale.
Come tutti i tifosi un po' appassionati sapranno, la trazione integrale -messa al bando dalla Formula Uno nel 1982- fu oggetto di numerosi esperimenti nella massima Formula negli anni '60. Una di queste complicate (per l'epoca) vetture, ottenne perfino una vittoria, si trattò della Ferguson P99 (1961). La Fesguson, vinse la Gold Cup a Outon Park (corsa non iridata). Ma, fra gli illustri esempi di 4 X 4 in Formula Uno, possiamo ricordare in quegli anni: la Lotus 63, (nella foto), guidata da Graham Hill, (1969), l'inglese BRM P67 (1964), la McLaren M9A (1969), la Matra MS84, e la Coswort (1969) che non corse mai.Degna di essere ricordata è l'italiana Cisitalia 360 (1948), vettura raffinata, con la quale Nuvolari sognò un mirabolante ritorno alla ribalta, ma che per problemi di crisi economica del marchio, dovette prima emigrare in Argentina... dove non andò oltre qualche esibizione e qualche tentativo di record di velocità.
Sembra superfluo ricordarlo: le attuali F1, hanno solo la trazione posteriore. Il regolamento attuale prevede motori 2.400 c.c., otto cilindri a V di 90° con regime massimo di rotazione di 18.000 giri, cambio elettroattuato al volante a 7 marce.
In realtà, dopo il poco edificate esperimento del kers, la Formula uno moderna, (che, causa la crisi mondiale è più preoccupata a riempire i nastri di partenza, piuttosto che al resto), non si vede come, con un budget così risicato (anche se, sicuramente si arriverà ad un accordo per aumentarlo), possa sobbarcarsi in ulteriori esperimenti come LA TRAZIONE INTEGRALE. Infatti, se per "trazione integrale" intendiamo la "presa di forza" che dal motore -e rispettivo albero di trasmissione e secondo differenziale, se non anche un terzo centrale- porta il moto anche alle ruote anteriori, allora siamo di fronte ad una rivoluzione nella rivoluzione. Basti pensare che, negli anno '70, si arrivò a realizzare monoposto a sei ruote di cui quattro (motrici) posteriori. Esempi, furono la Williams 56B (1971), la March 2-4-0 (1977), che comunque non potrebbero tornare, in quanto oggi, il numero dele ruote è fissato in quattro.
Dicevo: già il kers+batterie, appesantisce le monoposto attuali, con benefici talmente limitati (e serio rischio di rottura), da aver indotto quasi tutti i team a farne a meno. Ve la immagginate la monoposto 2010, che fra l'altro, con la messa al bando dei rifornimenti e quindi con serbatoi che torneranno di 220-230 litri, (cioè la capienza che avevano nella monoposto con cui Berger si schiantò e si bruciacchiò alla curva del Tamburello), avesse anche il peso degli organi necessari per la trazione integrale?. E ciò, anche considerando il probabile aumento del peso minimo delle monoposto con pilota a bordo, da 605 a 620 Kg, per la prossima stagione.
La PAZZA storia della F1, e del mondo delle corse in genere, è piena di strampalate idee, di folli sfide pilotate da ambizioni smisurate. Il mondo delle corse, non per niente, è anche tristemente disseminato di cadaveri, (vedi ad es. Toivonen-Cresto su Lancia Delta S4) immoltai sull'altare della sfida per la Pole Position del business mondiale. Si sono fatti enormi progressi nel settore della sicurezza, in particolar modo dopo la mai dimenticata morte del Grandissimo Ayrton Senna, ma poi, i correttivi che si sono succeduti, (in particolar modo se si considera che fra i tecnici della F1 spiccano fra tecnici ed ingegneri, "cervelli" di livello mondiale), a detta di molti, sono stati a dir poco raffazzonati ed impastati gli uni sugli altri. Dalla riduzione della carreggiata a 180 cm. unita alle gomme scanalate e lo scalino sottoscocca con la tavola di legno, alle qualifiche su un solo giro a pilota, all'innalzamento dell'ala anteriore dal suolo per poi riabbassarla e allargarla a tutta larghezza... all'abbasamento dell'ala posteriore, per poi rialzarla e restringerla ulteriormente.
Serviva una rivoluzione? Ecco che la FORMULA KERS, ha partorito un team minore (senza kers) che ha buttato nello scompiglio grandi case come Ferrari e McLaren e Renault. Bisognerebbe chiarire innanzitutto cosa si intende per "profilo estrattore", bisognerebbe allargare le gomme posteriori e le carreggiate a 200 cm., così com'erano negli anni '90, (visto che si vogliono trasformare nuovamente le F1 in autobotti di benzina). Bisognerebbe che il kers, non fosse un gingillo per far spendere milioni ai team, ma un motore aggiuntivo che nel tempo, in un'ottica antinquinamento, (magari), sotituirà quello a scoppio.
Notizia per i non adetti, la Ferrari ha realizzato una vettura a trazione integrale a cavallo tra gli anni 80 e 90, sigla 408i e mai entrata in produzione.
Come tutti i tifosi un po' appassionati sapranno, la trazione integrale -messa al bando dalla Formula Uno nel 1982- fu oggetto di numerosi esperimenti nella massima Formula negli anni '60. Una di queste complicate (per l'epoca) vetture, ottenne perfino una vittoria, si trattò della Ferguson P99 (1961). La Fesguson, vinse la Gold Cup a Outon Park (corsa non iridata). Ma, fra gli illustri esempi di 4 X 4 in Formula Uno, possiamo ricordare in quegli anni: la Lotus 63, (nella foto), guidata da Graham Hill, (1969), l'inglese BRM P67 (1964), la McLaren M9A (1969), la Matra MS84, e la Coswort (1969) che non corse mai.Degna di essere ricordata è l'italiana Cisitalia 360 (1948), vettura raffinata, con la quale Nuvolari sognò un mirabolante ritorno alla ribalta, ma che per problemi di crisi economica del marchio, dovette prima emigrare in Argentina... dove non andò oltre qualche esibizione e qualche tentativo di record di velocità.
Sembra superfluo ricordarlo: le attuali F1, hanno solo la trazione posteriore. Il regolamento attuale prevede motori 2.400 c.c., otto cilindri a V di 90° con regime massimo di rotazione di 18.000 giri, cambio elettroattuato al volante a 7 marce.
In realtà, dopo il poco edificate esperimento del kers, la Formula uno moderna, (che, causa la crisi mondiale è più preoccupata a riempire i nastri di partenza, piuttosto che al resto), non si vede come, con un budget così risicato (anche se, sicuramente si arriverà ad un accordo per aumentarlo), possa sobbarcarsi in ulteriori esperimenti come LA TRAZIONE INTEGRALE. Infatti, se per "trazione integrale" intendiamo la "presa di forza" che dal motore -e rispettivo albero di trasmissione e secondo differenziale, se non anche un terzo centrale- porta il moto anche alle ruote anteriori, allora siamo di fronte ad una rivoluzione nella rivoluzione. Basti pensare che, negli anno '70, si arrivò a realizzare monoposto a sei ruote di cui quattro (motrici) posteriori. Esempi, furono la Williams 56B (1971), la March 2-4-0 (1977), che comunque non potrebbero tornare, in quanto oggi, il numero dele ruote è fissato in quattro.
Dicevo: già il kers+batterie, appesantisce le monoposto attuali, con benefici talmente limitati (e serio rischio di rottura), da aver indotto quasi tutti i team a farne a meno. Ve la immagginate la monoposto 2010, che fra l'altro, con la messa al bando dei rifornimenti e quindi con serbatoi che torneranno di 220-230 litri, (cioè la capienza che avevano nella monoposto con cui Berger si schiantò e si bruciacchiò alla curva del Tamburello), avesse anche il peso degli organi necessari per la trazione integrale?. E ciò, anche considerando il probabile aumento del peso minimo delle monoposto con pilota a bordo, da 605 a 620 Kg, per la prossima stagione.
La PAZZA storia della F1, e del mondo delle corse in genere, è piena di strampalate idee, di folli sfide pilotate da ambizioni smisurate. Il mondo delle corse, non per niente, è anche tristemente disseminato di cadaveri, (vedi ad es. Toivonen-Cresto su Lancia Delta S4) immoltai sull'altare della sfida per la Pole Position del business mondiale. Si sono fatti enormi progressi nel settore della sicurezza, in particolar modo dopo la mai dimenticata morte del Grandissimo Ayrton Senna, ma poi, i correttivi che si sono succeduti, (in particolar modo se si considera che fra i tecnici della F1 spiccano fra tecnici ed ingegneri, "cervelli" di livello mondiale), a detta di molti, sono stati a dir poco raffazzonati ed impastati gli uni sugli altri. Dalla riduzione della carreggiata a 180 cm. unita alle gomme scanalate e lo scalino sottoscocca con la tavola di legno, alle qualifiche su un solo giro a pilota, all'innalzamento dell'ala anteriore dal suolo per poi riabbassarla e allargarla a tutta larghezza... all'abbasamento dell'ala posteriore, per poi rialzarla e restringerla ulteriormente.
Serviva una rivoluzione? Ecco che la FORMULA KERS, ha partorito un team minore (senza kers) che ha buttato nello scompiglio grandi case come Ferrari e McLaren e Renault. Bisognerebbe chiarire innanzitutto cosa si intende per "profilo estrattore", bisognerebbe allargare le gomme posteriori e le carreggiate a 200 cm., così com'erano negli anni '90, (visto che si vogliono trasformare nuovamente le F1 in autobotti di benzina). Bisognerebbe che il kers, non fosse un gingillo per far spendere milioni ai team, ma un motore aggiuntivo che nel tempo, in un'ottica antinquinamento, (magari), sotituirà quello a scoppio.
Notizia per i non adetti, la Ferrari ha realizzato una vettura a trazione integrale a cavallo tra gli anni 80 e 90, sigla 408i e mai entrata in produzione.
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